Cosa vedere ad Avellino
Avellino, nota anche come “cuore verde della Campania” è una terra ricca di panorami, storia e tradizioni.
Cosa vedere ad Avellino in un giorno?C’è davvero tanto da scoprire in tutta la provincia: percorsi enogastronomici, natura, parchi e tradizioni.
Questa terra unica e piena di storia si rivela in tutti i suoi mille profumi,colori e sapori, ma quanto conosci la tua terra?
Tradizioni e feste avellinesi
La notte dei falò
La Notte dei Falò è un appuntamento fisso che attira sempre moltissimi visitatori. Questa tradizionale festa è legata alla figura di Sant’Antonio, protettore degli animali. Ci sono diverse versioni relative all’origine di questa tradizione: si dice che occasione quando scoppiò la peste del 1656, a Nusco ci furono circa 1.200 vittime. In quella particolare circostanza, si accesero i falò purificatori, in segno di liberazione e debellazione dell’epidemia.
Un’altra versione della storia racconta che in tutto il Regno di Napoli, si distribuiva il pane di Sant’Antonio, per la cura dell’Herpes Zoster, più conosciuto come “Fuoco di Sant’Antonio”.
Il palio della botte
Il Palio della botte è una tradizionale competizione di origine medievale tra le sette contrade della città di Avellino.
Le sette contrade, partono dalla Chiesa di Monserrato, si sfidano facendo rotolare una botte di circa due quintali, lungo Corso Umberto I.Il percorso di circa 450 metri, è tutto in salita, così da rendere più difficoltosa la sfida. Il vincitore sarà il rione che avrà raggiunto nel minor tempo possibile la fontana di Bellerofonte.
I battenti
Ogni anno torna l’appuntamento a Mugnano del Cardinale dove si svolge una festa in onore di Santa Filomena.
A festeggiare sono i “battenti”: fedeli denominati così in quanto battono continuamente i piedi nudi a terra seguendo uno specifico ritmo.
Passeggiate tra i castelli
Avellino è ricca di castelli e fortificazione di stampo medievali immersi nella vegetazione.
Infatti nella maggior parte dei comuni Irpini sorgono dei castelli, negli anni divenuti anche dimore storiche dove è possibile soggiornare.
I Castelli da non perdere sono il Castello di Morra, dimora di cardinali e poeti, il Castello Candriano, e l’imponente Castello longobardo di Sant’Angelo dei Lombardi. Infine, tra i castelli da non perdere, c’ è sicuramente il Castello di Bisaccia.
Nella zona di Altavilla Irpinia, da non perdere è il palazzo Comitale, poi il castello di Ariano Irpino.
Inoltre nella zone di Atripalda, Avella e Avellino sorgono antichi manieri: molte di questi offrono anche delle bellissime experience.
La lista di Castelli è molto lunga, vi lasciamo qualche altro suggerimento: Lacedonia, il castello Lancilotti di Lauro, uno dei più belli e meglio conservati, Mercogliano, Montella, Montemarano, Montemiletto, Nusco, Zungoli.
“Sponzarsi” a Calitri
Conosci lo Sponz Fest ?E’ un festival che si ripete ogni estate nel magnifico borgo di Calitri.
Lo sponz fest è unico nel suo genere, infatti, è il primo festival dedicato allo sposalizio, nato da un’idea del cantautore Vinicio Capossella. Lo Sponz Fest quindi, si propone di creare momenti di condivisione intorno alla ritualità dello sposalizio con musica, cibo, balli, fotografie, racconti orali e visivi.
Il tombolo: l’arte del cucito
La tradizione del tombolo nasce a Santa Paolina, piccolo borgo avellinese.
Il tombolo si rifà alla lavorazione per vestiti o biancheria intrecciati con aghi, fuselli o uncinetto di filo.
Sono, infatti, tante iniziative organizzate, come laboratori innovativi di apprendimento teorico-pratico della lavorazione del tombolo.
I Carnevali irpini
Il Carnevale in Irpinia è una tradizione che attira sempre molti turisti.
Durante il carnevale le strade si riempiono di musiche, balli e maschere.
Il Carnevale si differenzia da zona a zona per le rappresentazioni come la Rappresentazione dei Mesi; la danza del “laccio d’amore”; la Condanna, la Morte e le Esequie del Carnevale e, soprattutto, l’esecuzione della “Canzone di Zeza”, cantata e danzata dalle maschere di Pulcinella e la moglie Zeza.
Il Carnevale Montemaranese
I “caporabballo” (capo del ballo) guida un corteo di maschere per le vie del paese sulle note della tarantella montemaranese.
Il Carnevale nel Vallo Lauro–Baianese
In queste zone si festeggia il Carnevale con i balli del “laccio d’amore” e dei “i misi”. Il laccio d’amore è un ballo popolare, intorno a un palo decorato con 24 nastri colorati. I “Misi” sono personaggi mascherati che urlano i caratteri dei mesi dell’anno.
Il Carnevale in Alta Irpinia
In particolare nell’Alta Irpinia, si distinguono due Carnevale. Il primo è a Paternopoli dove sfilano i carri allegorici. A Teora, invece, vi è la sfilata delle maschere tipiche teoresi, “Li squacqualacchiun” che sfilano per il paese in segno di buona fortuna.
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