Campania insolita: guida per i viaggiatori curiosi
Ti faremo scoprire posti suggestivi e insoliti della regione, che ti lasceranno senza parole!
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Villa d’Ayala a Valva (Salerno) è uno dei tesori nascosti della Campania, con i suoi splendidi diciassette ettari di giardini del XVIII secolo. Tra aceri, castagni, lecci, fiori, statue e fontane, spicca un magnifico castello che dona un’atmosfera incantata al luogo. Uno dei punti salienti del parco è un insolito “anfiteatro vegetale” del XIX secolo, noto anche come “teatro vivente” o “teatro della morte“, formato da gradinate concentriche adornate da basse spalliere, alle quali appoggiano decine di busti di eroi e eroine che fungono da spettatori. Il parco è arricchito da statue, fontane, stagni, piccoli edifici e diverse grotte, tra cui la più famosa è nota come il “covo dei mostri” per le sue statue terrificanti. Non perdere l’opportunità di scoprire questo luogo incantato.
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Il Teatro alla Reggia dei Borboni
Foto sito Reggia di Caserta
Il Teatro di Corte è una delle principali attrazioni della Reggia di Caserta, situato nel braccio ovest del complesso. Costruito ispirandosi al celebre Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro di Corte è stato uno dei primi teatri a introdurre la forma a “ferro di cavallo”, che poi è diventata la caratteristica distintiva del Teatro all’Italiana. Il teatro dispone di quarantadue palchetti distribuiti su cinque ordini, decorati con figure di putti e festoni, ognuno unico nel suo genere. Un’ulteriore caratteristica unica del teatro è il palcoscenico, che ha un fondale apribile per poter utilizzare il parco reale come sfondo, grazie all’utilizzo di un portale rimovibile creato da Collecini. Una curiosità interessante riguarda la rappresentazione de “La Didone abbandonata” nel 1772, durante la quale il grande portone di fondo venne aperto per rendere più realistico l’incendio di Cartagine, causando panico tra gli spettatori che si allontanarono impauriti dal teatro.
La grotta di San Michele
L’Antro della Sibilla nel Parco Archeologico di Cuma
Le orme del diavolo
Foto di Wikipedia
La Certosa di Padula
Il nome Padula deriva dalla parola “palude” in quanto il luogo era in passato un ambiente paludoso. Si racconta che i primi abitanti del luogo, fuggitivi giunti sul colle, provenissero dalla palude. Nonostante le condizioni malsane, si trovava nei pressi del battistero di San Giovanni una sorgente di acqua purissima, dove si officiava il culto di Leucotea, la dea bianca, prima dell’avvento del cristianesimo. Oggi, queste acque sacre sono utilizzate per il rito del battesimo.
La Certosa di Padula, dedicata a San Lorenzo, è la più grande certosa d’Italia e una delle più estese d’Europa. È stata dichiarata patrimonio dell’Unesco per i suoi 3 chiostri, un giardino, un cortile e una chiesa. Dal chiostro grande si accede alla biblioteca attraverso una scala elicoidale in pietra che ricorda la forma del DNA. Nel refettorio, si trova un piccolo chiostro personale con la scena di “Esculapio che nutre il serpente“, un riferimento alla figura misteriosa di Esculapio, associata all’immortalità e ai serpenti. Anche la figura femminile coronata sulla facciata, con il ciondolo raffigurante l’Uroboro, il simbolo del serpente che si morde la coda, e la figura del frate che tiene tra le mani un oggetto inspiegabile, rappresentano riferimenti ad Esculapio. La Certosa di Padula è un luogo suggestivo e misterioso, dove sacro e profano si incontrano, e rappresenta certamente una tappa imperdibile per chi è alla ricerca dei luoghi insoliti della Campania.
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