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Campania con la pioggia

Una giornata piovosa può capitare anche nella regione rinomata per il sole e la bellezza del clima, però quando piove in Campania non possiamo chiuderci in casa e non amare la nostra terra! Dunque

Se oggi piove non farti prendere dalla pigrizia e passa una bella giornata!

In questo articolo, vi porteremo alla scoperta di una Campania diversa, dove la pioggia è un’occasione per riscoprire la bellezza autentica di questa regione. Ecco le proposte della redazione su cosa fare se piove a:
Napoli
Avellino
Benevento
Caserta
Salerno

Cosa fare a Napoli quando piove?

Napoli, con la sua ricca storia e la vivace cultura, offre infinite opportunità per trascorrere giornate indimenticabili anche quando il cielo si copre e la pioggia bagna le sue strette vie. Fortunatamente, la città pullula di luoghi all’interno o coperti che permettono di esplorarne il fascino senza dover affrontare l’umidità esterna. Dai musei, alle chiese barocche e ai teatri d’epoca, fino ai mercati tradizionali e ai caffè storici:
  • Napoli sotterranea – Galleria Borbonica: Se piove in Campania sotto il vivace caos della città di Napoli si cela un mondo affascinante e misterioso: la Napoli Sotterranea. Un labirinto di cunicoli, grotte, cisterne e resti archeologici che si estende per chilometri sotto la superficie, raccontando la storia millenaria della città. Dalle antiche cave di tufo utilizzate dai Greci e dai Romani, ai resti di acquedotti e teatri romani, fino ai rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale, la Napoli Sotterranea offre un viaggio suggestivo attraverso le diverse epoche che hanno caratterizzato la città. I visitatori possono esplorare questo mondo parallelo attraverso tour guidati che li condurranno alla scoperta di tesori nascosti, come i resti del Teatro Romano di Neapolis, l’antico acquedotto Augusteo e la Cripta di San Gennaro. Un’esperienza unica che permette di immergersi nella storia e nell’anima di Napoli, scoprendo un lato inedito e suggestivo della città. Info & dettagli in app!
  • Museo Archeologico Nazionale di Napoli: Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, situato nel monumentale Palazzo degli Studi, è un tesoro inestimabile di arte e storia antica. Nato dalla volontà di Ferdinando IV di Borbone nel 1777, il museo raccoglie collezioni di inestimabile valore, tra cui i reperti provenienti dagli scavi di Pompei ed Ercolano, la prestigiosa collezione Farnese e la ricca collezione egizia, seconda solo a quella del Museo Egizio di Torino. Tra i suoi tesori più celebri spiccano il mosaico della Battaglia di Alessandro, l’Ercole Farnese, il Toro Farnese e il Gabinetto Segreto, una collezione di reperti erotici provenienti da Pompei. Il museo, risultato di secoli di ampliamenti e arricchimenti, offre un viaggio unico attraverso la storia e la cultura del mondo antico. Info e dettagli in app!
  • Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III: La Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, situata nel cuore di Napoli all’interno del Palazzo Reale, rappresenta un vero e proprio scrigno di tesori culturali. Nata dalle collezioni della famiglia Farnese e arricchita nel corso dei secoli da numerosi fondi storici, la biblioteca custodisce oltre due milioni di volumi, manoscritti, incunaboli e papiri ercolanesi. Tra i suoi gioielli più preziosi spicca l’Officina dei Papiri Ercolanesi, dove vengono conservati e studiati i fragili rotoli carbonizzati provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano. Con la sua vasta collezione, che include anche stampe, disegni e fotografie, la biblioteca si pone come un punto di riferimento imprescindibile per studiosi e appassionati di cultura, offrendo un viaggio affascinante attraverso la storia del sapere. Info e dettagli in app!

Cosa fare a Avellino quando piove?

La pioggia, ad Avellino, non è un invito a rinchiudersi in casa, ma un’opportunità per scoprire il lato più intimo e culturale della città. Tra musei, tradizioni culinarie e luoghi di ritrovo accoglienti, Avellino offre diverse alternative per trascorrere piacevoli momenti al riparo dal maltempo. In questo paragrafo, esploreremo alcune delle attività che si possono intraprendere per godersi la città anche durante le giornate piovose.

    • Museo Irpino: situato in un edificio di pregio architettonico nel cuore di Avellino, rappresenta un polo museale di grande rilevanza per la regione. Distribuito tra due sedi, il complesso offre un viaggio attraverso la storia e l’arte irpina. La sede di Corso Europa ospita il Museo Archeologico Irpino, con reperti che spaziano dal Neolitico all’epoca romana, e una sezione di arte moderna con opere di maestri napoletani. Al secondo piano, la Biblioteca Provinciale “Scipione e Giulio Capone” custodisce un patrimonio di 150.000 volumi, manoscritti e “cinquecentine”. La sede dell’ex Carcere Borbonico ospita la Pinacoteca Provinciale e il Museo del Risorgimento, con una ricca collezione di documenti e opere d’arte che testimoniano la storia e la cultura irpina dal XVIII al XX secolo. La Pinacoteca, in particolare, offre una panoramica della pittura campana, con opere di artisti irpini e napoletani, tra cui spiccano nomi come Giuseppe De Nittis, Gioacchino Toma e Domenico Morelli. Info e dettagli in app!
    • Abbazia di Montevergine: arroccato sulle cime del monte Partenio, rappresenta un luogo di profonda spiritualità e storia. Fondato nel XII secolo da San Guglielmo da Vercelli, il santuario si è evoluto nel corso dei secoli, arricchendosi di opere d’arte e architetture di pregio. La sua importanza non è solo religiosa, ma anche culturale, testimoniata dalla presenza di due basiliche, l’antica e la nuova, che riflettono stili architettonici diversi. La Basilica antica, con i suoi stucchi barocchi e la Cappella della Madonna, custodisce tesori come la “Mamma Schiavona” di Montano d’Arezzo, mentre la Basilica nuova, in stile romanico modernizzato, accoglie i pellegrini con la sua maestosità. Il complesso monastico, dichiarato monumento nazionale, è un simbolo della devozione mariana nel Sud Italia e meta di pellegrinaggi da ogni parte della regione.
    • Castello Normanno di Ariano Irpino, dominando il paesaggio circostante da un’altura strategica, il castello si erge come testimonianza di epoche passate, segnate da assedi e battaglie. La sua inespugnabilità, frutto della posizione elevata e di una fitta rete di sotterranei, lo ha reso un baluardo difensivo nel corso dei secoli. Della struttura originaria, con pianta trapezoidale, rimangono oggi le imponenti torri angolari, collegate da corridoi suggestivi. Nel XIX secolo, i fossati circostanti furono trasformati in una villa comunale, offrendo un panorama mozzafiato sulle valli dell’Ufita e del Miscano. Gli scavi archeologici condotti in zona hanno riportato alla luce numerosi reperti, arricchendo la conoscenza della storia locale. Oggi, il castello ospita il Centro studi sulla Civiltà normanna e il Museo della Civiltà Normanna, rendendolo un luogo di interesse storico e culturale. Info e dettagli in app!

Cosa fare a Benevento quando piove?

La pioggia può trasformare una giornata di visita a Benevento in un’occasione unica per scoprire il lato più intimo e nascosto della città. Lontano dalla frenesia delle attività all’aperto, i tesori culturali e storici di Benevento si rivelano in tutta la loro bellezza.
  • Chiesa di Santa Sofia: gioiello dell’architettura longobarda e patrimonio UNESCO, rappresenta un capitolo fondamentale nella storia di Benevento. Voluta da Arechi II nel 774, la chiesa si ispira alla maestosità della basilica omonima di Costantinopoli, pur presentando una pianta originale e affascinante. Nonostante i danni subiti dai terremoti, che hanno portato a rifacimenti in stile barocco, Santa Sofia conserva ancora tracce del suo passato glorioso. Le sei colonne centrali, forse provenienti da un antico tempio, e i frammenti di affreschi che decoravano le absidi laterali, con scene come l’Annuncio a Zaccaria e l’Annunciazione, testimoniano la ricchezza artistica e culturale di questo luogo sacro, che continua a incantare visitatori da tutto il mondo. Info e dettagli in app!
  • Janua Museo delle Streghe: Il Museo delle Streghe di Benevento, noto come JANUA, offre un’esperienza unica e coinvolgente nel cuore del Sannio. Attraverso un’attenta ricerca sui “riti di passaggio”, il museo svela le tradizioni e le leggende di questa terra, esplorando il confine sottile tra guarigione e stregoneria. La collezione, che spazia da oggetti sacri a erbe medicinali, immerge il visitatore in un mondo simbolico e misterioso, dove la figura femminile assume molteplici sfaccettature. La visita è arricchita da installazioni multimediali, laboratori interattivi e una biblioteca specializzata, offrendo una prospettiva inedita sulla storia e la cultura locale. Partendo dall’elegante Palazzo Paolo V, JANUA si pone come un punto di riferimento per chi desidera scoprire il lato più affascinante e oscuro di Benevento. Info e dettagli in app!
  • Museo del Sannio: custode della memoria storica del territorio beneventano, offre un viaggio attraverso le epoche, dall’archeologia all’arte, dalla storia medievale a quella moderna. Distribuito tra il suggestivo chiostro di Santa Sofia e la Rocca dei Rettori, il museo ospita preziose testimonianze del passato, come la Sala di Iside con reperti egizi e la sezione longobarda, che ricostruisce la vita e la società di quel periodo. La Pinacoteca, ampliata nel Palazzo Casiello, ripercorre la storia locale attraverso opere d’arte, tra cui spicca l’affresco della Madonna della Consolazione, recuperato dalla chiesa di Santa Sofia. Il museo vanta anche una collezione di opere di artisti del Novecento, tra cui Guttuso, Cagli e Levi, e di talenti locali come Ciletti, Scrocco e Paladino. Info e dettagli in app!

Cosa fare a Caserta quando piove?

La pioggia, anziché scoraggiare, può trasformarsi in un’opportunità per scoprire il volto meno noto e più intimo di Caserta. La città custodisce tesori culturali e storici che si rivelano particolarmente affascinanti quando il cielo si fa grigio. In questo paragrafo, esploreremo alcune delle attività al coperto che permettono di vivere Caserta in modo alternativo, immergendosi nella sua storia, nell’arte e nelle tradizioni locali.
  • Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio: nel cuore dell’omonimo borgo, è un esempio straordinario di archeologia industriale e residenza reale. Fondato con intenti illuministici da Ferdinando IV di Borbone, il sito comprende l’Appartamento Reale con affreschi e decorazioni di pregio, la Filanda e la Cuculliera, testimonianze della produzione serica che rese celebre San Leucio in tutta Europa. Il percorso di visita, arricchito dal Museo della Seta, permette di ammirare antichi telai e tessuti preziosi, mentre i giardini all’italiana offrono scorci di rara bellezza. Il complesso, che doveva diventare la città ideale di Ferdinandopoli, conserva intatto il fascino di un’epoca in cui arte, industria e progresso sociale si fondevano in un progetto ambizioso. Info e dettagli in app
  • Museo archeologico dell’Antica Capua: inaugurato nel 1995, rappresenta una tappa fondamentale per chi desidera immergersi nella storia di questo importante centro campano. Situato nel cuore della città moderna, il museo raccoglie i frutti degli scavi condotti nella seconda metà del XX secolo, offrendo un percorso espositivo che segue un rigoroso ordine cronologico e contestuale. Dai reperti dell’età del Bronzo e del Ferro, alle testimonianze etrusche e greche, fino ai manufatti di produzione locale del VI secolo a.C. e ai preziosi oggetti di importazione del periodo arcaico, la collezione del museo conduce il visitatore attraverso le diverse fasi della storia di Capua, culminando con i reperti sanniti, testimonianza dell’importanza di questa civiltà nella regione. Info e dettagli in app!
  • Museo Diocesano di Aversa: situato all’interno del Duomo, offre un affascinante percorso attraverso la storia e l’arte sacra della città. Diviso in due sezioni, il museo espone opere provenienti dalla Cattedrale, che spaziano dall’epoca medievale al periodo barocco. Nel deambulatorio, si possono ammirare affreschi, sculture e dipinti che testimoniano l’evoluzione stilistica del Duomo, mentre le sale di Loreto, del Baldacchino e di San Sebastiano custodiscono tesori come la tela della Madonna del Gonfalone di Francesco Solimena, il trono in argento di A. Guariniello e il busto-reliquiario di San Sebastiano di Domenico Vaccaro. Il museo rappresenta un’occasione unica per scoprire il patrimonio artistico e religioso di Aversa, ammirando opere di grande valore storico e culturale. Info e dettagli in app!

Cosa fare a Salerno quando piove?

La pioggia può trasformare una giornata a Salerno in un’occasione unica per scoprire il lato più intimo e affascinante della città. Lontano dalla movida del lungomare e dalle spiagge affollate, Salerno offre un ricco patrimonio culturale e storico che si rivela in tutta la sua bellezza anche quando il cielo si fa grigio. In questo paragrafo, esploreremo alcune delle attività al coperto che permettono di vivere Salerno in modo alternativo, immergendosi nella sua storia millenaria, nell’arte e nelle tradizioni locali

  • Certosa di San Lorenzo Padula: un colosso monumentale che testimonia secoli di storia e arte, si erge come uno dei complessi più grandiosi del Sud Italia e d’Europa. Voluta da Tommaso Sanseverino nel 1306, la sua costruzione si protrasse fino al Settecento, dando vita a un’opera architettonica di straordinaria complessità. Dall’atrio, dominato dalla facciata barocca, si accede a un mondo di ambienti suggestivi: scuderie, officine, farmacia e cantine, testimonianze della vita monastica e delle attività produttive. La chiesa, cuore del complesso, incanta con i suoi altari ricchi di decorazioni in scagliola e madreperla, gli affreschi seicenteschi e settecenteschi, il pavimento in maioliche e i cori lignei intagliati. Il chiostro grande, con i suoi portici e l’imponente scalone ellittico, è uno spettacolo di rara bellezza e grandiosità, confermando la Certosa come un luogo di eccezionale valore storico e artistico. Info & dettagli in app!
  • Pinacoteca provinciale di Salerno: La Pinacoteca, nata dalla volontà di preservare il patrimonio artistico locale, offre un viaggio attraverso secoli di pittura, dal Rinascimento meridionale al Novecento. La collezione, formatasi tra il 1927 e il 1938 con il recupero di opere dal XV al XVIII secolo, si è arricchita nel tempo grazie a donazioni e acquisizioni. Il percorso espositivo spazia dai maestri del tardo Manierismo al Naturalismo caravaggesco, dal Tardo-barocco giordanesco all’Accademia del Solimena, offrendo una panoramica completa della pittura meridionale. La sezione dedicata agli artisti stranieri, con opere dell’austriaco Peter Wilburger, testimonia l’apertura della pinacoteca verso orizzonti internazionali, rendendola un punto di riferimento per gli amanti dell’arte di ogni epoca. Info e dettagli in app!
  • Basilica di San Michele Arcangelo: la chiesa, con radici che affondano nel IX secolo, testimonia una storia millenaria e stratificata. I documenti attestano la sua esistenza già tra il 913 e il 917, suggerendo una fondazione su un preesistente tempio romano o una necropoli. La scoperta di un’urna funeraria romana e di un bassorilievo bizantino durante i lavori del 1886 avvalora questa ipotesi. Ricostruita nel 1405 e divenuta parrocchia nel 1451, la chiesa ha subito gravi danni dal terremoto del 1688, che ha richiesto un’importante opera di restauro conclusasi nel 1726. Nel 1914, il suo valore storico e religioso è stato riconosciuto con l’elevazione a basilica minore da parte di papa Benedetto XV, sancendo il suo ruolo di luogo di culto e di testimonianza storica di rilievo. Info e dettagli in app!

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