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I tesori oltre la reggia

Per visitare Caserta, meta obbligata è la splendida Reggia borbonica che si trova proprio al centro della città, ma la residenza reale non è l’unica cosa che merita di essere visitata sono molti, infatti, i grandi tesori del patrimonio artistico per i quali guadagna menzioni nazionali ed internazionali.

Per chiunque arrivi a Caserta non può mancare un'esplorazione dei suoi dintorni, luoghi ricchi di storia tutti da scoprire

La redazione propone un itinerario per visitare Caserta e dintorni alla scoperta dei “Tesori oltre la Reggia“.
Cosa visitare a Caserta Belvedere San Leucio

Belvedere di San Leucio

Piazza della Seta | San Leucio frazione Caserta
Il Museo è composto da diverse sezioni: la sezione di archeologia industriale, ossia l’antica Fabbrica della Seta, l’Appartamento Storico e i Reali Giardini. Ciò che caratterizza questo Sito è lo strettissimo rapporto storico determinato dall’edificio-contenitore e la raccolta di beni presente in esso formandone un tutt’uno. Il percorso di visita, arricchito da dispositivi multimediali che aiutano la comprensione dell’enorme lavoro che c’è dietro ogni prodotto serico.
Cosa visitare a Caserta Belvedere Real sito di carditello

Real sito di Carditello

Strada Provinciale 229 | San Tammaro (CE)

Conosciuto anche come Reggia di Carditello, costruito per volere di Ferdinando IV di Borbone nel 1787, nell’area individuata già alla metà del XVIII secolo da Carlo di Borbone e destinata all’allevamento, alla selezione di cavalli di razza e alla produzione agricola e casearia. Il progetto, dell’architetto F. Collecini, prevede una palazzina centrale sormontata da un loggiato e da un belvedere, affiancata da altri edifici di servizio, da un ampio galoppatoio ellittico, delimitato da due fontane con obelischi e con un tempietto circolare nel mezzo.

Cosa visitare a Caserta Belvedere Real sito di carditello

Foto del sito Ministero della cultura

Mitreo

Via Morelli Santa Maria Capua Vetere (CE)

Uno dei sacelli più importanti della Campania ai fini della ricostruzione del culto misterico dedicato all’antica divinità di origine persiana, il dio Mitra. Discendendo una rampa di scale si accede alla sala ipogea principale, coperta da una volta a botte decorata con stelle verde e rosse. Lungo le pareti laterali si trovano dei banchi, forse funzionali ad accogliere gli officianti ed affreschi, in gran parte rovinati, che raffigurano i sette gradi di iniziazione allo stato di perfezione spirituale. Nella parete di fondo è un affresco ben conservato con Mitra che uccide il toro (metà secolo II). Il sacello conserva altri bellissimi affreschi che costituiscono il ciclo più completo sul culto del dio, sinora conosciuto.

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